Baudismo

Finito il Festival di Sanremo, i primi bilanci. A far da protagonista Pippo Baudo al quale Aldo Grasso sul Corriere della Sera dedica un profilo che inneggia al baudismo.

Baudismo, scrive Grasso, è la malattia senile della tv generalista, la tv nazional-popolare come la definì spregiatamente l'allora presidente RAi Manca individuando proprio in Baudo l'espressione massima. Era il 1986 e forse allora nacque il baudismo.

Baudismo è la ricetta che fa convivere insieme Toto Cotugno con Frankie Hi-Nrg, è il nuovo che avanza anche se sta sempre fermo (il rinnovamento nella continuità) oppure, se si vuole, è il vecchio che non tramonta mai; è la formula magica capace di rivolgersi a tutti, di apparire interclassista, di promuovere l'innovazione e nello stesso tempo salvaguardare la tradizione; è il potere che non crolla mai tant'è che per lungo tempo Baudo stava alla tv come la Dc stava alla politica.

Oggi che la DC non c'è più, il baudismo è il governo delle larghe intese ... quella formula politica che molti dietrologi e corsivisti si attendono prevalga all'indomani del 14 aprile. Un governo Berlusconi e Veltroni dalle larghe intese, un governo Veltrusconi se nessuno dei due principali contendenti saprà adeguatamente distanziare l'altro. E allora, potremo dire che il baudismo trionfa in tv come in politica.

Commenti

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