Teoria dei due forni ... che diventano tre!

Recentemente si è spesso sentito usare l'espressione "due forni" a proposito dell'atteggiamento di Pierferdinando Casini rispetto alle alleanze dell'Udc nelle prossime elezioni regionali, dove il partito di Casini appoggerebbe candidati Pd e Pdl a seconda del diverso accordo raggiunto localmente. Una "politica dei due forni", così è stata connotata la strategia adottata da Casini. Che per non far torto a nessuno ha rilanciato.

"Visto che vi piace tanto la politica dei due forni - ha dichiarato il 25 gennaio nel corso di una conferenza stampa - ora i forni diventano tre" annunciando che i centristi in Puglia correranno da soli appoggiando la senatrice Adriana Poli Bortone.

La teoria dei due forni è attribuita a Giulio Andreotti. Si racconta che nel commentare la fase storico-politica degli anni Sessanta, caratterizzata dalla centralità della Dc, Andreotti scrisse che egli fu artefice dell'idea che in quel momento il suo partito, per acquistare il pane (cioè fare la politica più congeniale ai propri interessi alleandosi con altre forze), dovesse servirsi di uno dei due forni che aveva a disposizione, a seconda delle opportunità: il forno di sinistra (socialisti), il forno di destra (liberali, eventualmente anche i missini).

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