Le parole delle "Regionali"

Tante le parole chiave alla base degli slogan e dei manifesti scelti dai candidati alle Regionali del 28 e 29 marzo. Per conquistare i voti degli elettori il centrosinistra decide di puntare soprattutto sull'originalità mentre il centrodestra per convincere gli italiani indecisi preferisce presentare un'immagine rassicurante e invitare a voltare pagina in quelle Regioni guidate dall'opposizione. 


Così nel Lazio Emma Bonino dai manifesti chiede: 'Uno dei soliti o una come Emma?'. Mentre la candidata del Pdl Renata Polverini indica i temi fondamentali, come lavoro e salute, e assicura di essere vicina a ognuno: 'Sicuramente, con te'.

Il premio per la creatività in questa campagna elettorale va però senza dubbio a Nichi Vendola, candidato alla guida della Regione Puglia, che 'risponde per le rime' al candidato di centrodestra Rocco Palese. E allora, contro la privatizzazione dell'acquedotto lo slogan diventa: 'Giu' le mani dalla brocca: l'acqua è nostra, non si tocca'. L'ex esponente di Rifondazione Comunista non dimentica certo il mondo del lavoro: la lotta contro il precariato diventa così una spiritosa poesia: 'Col contratto co.co.pro. questo bimbo a chi lo do?'.

Nel centrodestra invece i candidati governatori preferiscono 'mettere la faccia' sui manifesti. E così, Roberto Formigoni, che corre per la Lombardia, diventa solo 'Roberto, uno di noi' e il primo piano del suo viso nasconde in realtà centinaia di foto-tessere di persone comuni. Monica Faenzi invece, sa che la sua battaglia per la conquista della 'rossa' Toscana sarà decisamente dura, e per questo chiede agli elettori 'Il coraggio di cambiare'.

Roberto Cota, che il 28 e 29 marzo dovrà vedersela contro Mercedes Bresso per la guida del Piemonte, sceglie un messaggio molto semplice esortando a votare per 'un nuovo presidente'. E proprio contro il Carroccio sono diretti gli slogan del Pd in Piemonte a sostegno della Bresso: 'Piemontesi, non pirla', e un gioco di parole per il tema del lavoro: 'Tute blu, non camicie verdi'. I candidati leghisti però rivendicano la loro appartenenza al territorio. E così il ministro Luca Zaia mette subito in chiaro la sua priorita': 'Prima il Veneto' sottolinea sorridendo dai manifesti.
(fonte: Andkronos)

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