Alfetta

"Non moriremo democristiani", sentenziò 30 anni fa Luigi Pintor sul 'manifesto'. Eppure l'affermarsi dell'esecutivo Alfetta oltre ad aver evitato una quasi certa crisi di governo, ha aperto nuovi imprevedibili scenari politici.

Tutto nasce il 2 ottobre: Berlusconi - dopo una giornata di trattative, incontri, decisioni smentite pochi minuti dopo - interviene alla Camera prima del voto sulla fiducia al governo Letta e, quasi a sorpresa, annuncia il sostegno suo e del gruppo parlamentare del Pdl. Enrico Letta volge uno sguardo compiaciuto ad Alfano, al suo fianco, che osserva, concentrato, l'aula. E' lì che l'embrione del governo Alfetta comincia ad assumere forma e sostanza.

Il giorno dopo, retroscenisti ed editorialisti dei quotidiani ne raccontano 'morte e miracoli' ma cercano anche di battezzarlo linguisticamente. Claudio Cerasa sul Foglio scrive che "il tema della durata dell'esecutivo è destinato a trasformarsi nel grande esplosivo piazzato sotto il governo Aletta (Alfano + Letta")". Ma è Marco Travaglio a trovare la soluzione vincente. Titola il suo commento in prima pagina su Il Fatto Quotidiano "Alfetta". E spiega: "Il trapasso dal governo Lettusconi al governo Alfetta viene salutato dalla stampa italiana con unanime giubilo".

Alfetta si rivela non solo la perfetta sintesi dei numi tutelari del 'governo di larghe intese' sopravvissuto persino alle forche caudine del giudizio di Berlusconi, ma apre nuovi e impensabili scenari politici. Lo fa capire Rosi Bindi che dichiara: "So bene che c'è chi sogna un ritorno al proporzionale per trasformare questo governo in una sorta di nuova operazione politica centrista e moderata" ma "non vedo all'orizzonte 'l'Alfetta', come già la chiama qualcuno. Ma so che la nostalgia di tornare indietro c'è sempre".

Alfetta, operazione 'nostalgia'? E se la 'balena bianca' appare certo ormai estinta, quella sempre evocata e mai raggiunta ricerca del 'centro' ha forse trovato nuovi potenziali pretendenti. L'Alfetta si è messa in moto e Pintor - lassù in alto - si sganascerà in fragorose risate ...


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Lazio

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